La fossa biologica è un pratico sistema in grado di permettere l’eliminazione delle acque reflue dagli edifici. Può essere costruita in calcestruzzo, plastica o vetroresina, a seconda delle singole esigenze.
In questo articolo, insieme al team di Puliservice, esploreremo con precisione la manutenzione della fossa biologica e come farla nel modo corretto.
Manutenzione delle fosse biologiche, come farla.
La manutenzione della fossa biologica è fondamentale per la durata della stessa e per un suo corretto funzionamento. Una fossa biologica in buone condizioni può durare anche fino a 40 anni.
Il primo passo per allungare la vita alla fossa biologica è porre attenzione a ciò che si getta nel WC. Niente cotton fioc, plastica o carta che non sia carta igienica. Insomma evitiamo ogni cosa che possa otturare gli scarichi e che si deposita nella vasca impedendone il funzionamento.
La manutenzione deve essere realizzata all’incirca una volta l’anno. Per prima cosa avviene lo svuotamento, con l’aspirazione dei fanghi solidi. Questi verranno in seguito versati in un depuratore o in una discarica autorizzata. Successivamente si passa al lavaggio con la disincrostazione, non solo della fossa, ma anche delle varie tubature. Le due operazioni appena citate servono inoltre per evitare un’eventuale dispersione che potrebbe inquinare corsi d’acqua o falde acquifere.
Se volete effettuare quest’operazione in autonomia, è bene ricordarsi che la fossa biologica è composta da una vasca interrata di 1,20 metri di profondità e ad 1 metro di distanza dall’abitazione e si dovrà quindi disporre dell’attrezzatura necessaria per poterla pulire completamente.
In caso di necessita o situazioni problematiche, sarà necessario rivolgersi a ditte specializzate che possano effettuare questo svuotamento. In alcuni casi si potrebbe rendere necessaria anche un’ispezione per la ricerca di un intasamento. Questi sono i casi in cui il supporto di esperti è essenziale.